Il richiamo di Caravaggio

Caro Michelangelo, chi te lo doveva dire che avresti fatto strage di cuori come una rock star? Che al solo pronunciare il tuo nome avresti avuto lo stesso effetto del pifferaio magico sui topolini di Hamelin?

Mi sono abituata a leggere il tuo nome a caratteri cubitali su banner e pubblicità, uno specchietto per le allodole perfetto. Stavolta mi sono lasciata catturare, incuriosita dalla direttrice del MuMe, che alla fine delle lezioni del mercoledì consiglia di andare a vedere l’ultimo docufilm che ti è stato dedicato, e poi, trovo pure un’amica incuriosita che chiede compagnia per andare al cinema… va bene, andiamo.

DENTRO CARAVAGGIO

Dentro Caravaggio Locandina documentario

LA TRAMA: L’attore Sandro Lombardi scende dal palco teatrale e intraprende un’esperienza immersiva nella vita del maestro lombardo, viaggiando nel suo tempo e nella sua psiche. Si parte dalla mostra omonima al film tenutasi al Palazzo Reale di Milano, seguendo il percorso dell’esposizione dettato dalle numerose e note opere esposte. Una visita guidata condotta da Alessandro Morandotti, storico dell’arte e curatore della mostra, intervallata da escursioni nei luoghi di vita ed opera del maestro, per completarne il quadro intimo, stilistico, umano. Interviste a personalità legate a Caravaggio per le ricerche ed i lavori dedicatigli, si avvicendano a scene storicamente ambientate in cui l’attore rivive il periodo a cavallo tra cinque e seicento compiendo gesti quotidiani. Aprono e chiudono la pellicola, scene di allestimento e smontaggio della rassegna milanese. Il film è dedicato a Roberto Longhi, riscopritore del genio maledetto.

STILE: Il ruolo dell’attore che visita sale, luoghi e tempi vissuti dal Merisi, aiuta a immedesimarsi sia nell’artista uomo che nel suo fruitore, trasmette l’impatto emotivo, e funge da passe-partout tra il visitatore comune e le lezioni private degli esperti. Esperti di settori e con competenze non esclusivamente umanistico/scientifiche in campo storico artistico: un fumettista (Luciano Manara), un filosofo (Gennaro Carillo), due video artisti (Masbedo) esprimono le proprie suggestioni ed il proprio rapporto con Caravaggio, non corrotto dal diaframma delle critiche di studiosi, e per questo più simile a ciò che un popolano romano poteva provare per la prima volta a cospetto di un dipinto talmente insolito. I focus sulle opere vanno pari passo agli avvenimenti salienti della sua vita, consentendo di collegare le variazioni stilistiche con lo stato emotivo di chi le apportava. Focus che, attraverso nuovi esami diagnostici trasmettono il genio tecnico, fatto di escamotages e ripensamenti, e analisi delle immagini che accompagnano lo sguardo oltre la meraviglia accecante.

LA REGIA: Gli effetti speciali ce li ha messi tutti il Merisi, non è stato quindi necessario un taglio emozionale caricato. Particolari di dipinti come flash vengono montati per creare pathos su note basse e intense, e questo basta. Le chiacchierate tra il nostro alter ego e l’interlocutore sono ambientate sempre in luoghi differenti, spesso legati direttamente al pensiero o alle committenze del pittore, così da creare un ritmo al passo con la cronologia del racconto. Lunghe le inquadrature sul volto del Lombardi (forse troppo lunghe) accompagnano la sua voce narrante fuoricampo.

CONSIDERAZIONI PERSONALI: I contenuti, attendibilissimi, eterogenei e ad alta godibilità visiva ne fanno un prodotto di qualità, che fornisce anche aggiornamenti e curiosità non sempre di dominio dello studioso medio. La narrazione scorre e attira, è rallentata, però, dalle scene in costume secentesco, lente e inutili che escono fuori tema e infrangono un ritmo di per sé funzionante. Ammetto il moto d’orgoglio nel vedere ridonato lustro ai dipinti del Museo Regionale di Messina, ai quali sono molto legata, e che fino alla scorsa domenica illustravo con fierezza ai visitatori. Tutto sommato vi consiglio di recuperare questo elaborato, realizzato senza approssimazione, con rispetto per l’autore e il coinvolgimento di specialisti di tutto rispetto.

A Michelà, stavolta t’è andata bene.

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